ovvero l'effetto domino che si è generato a causa della pandemia. Chi non poteva pagare l'affitto ha innescato una paralisi a catena: oggi vi raccontiamo l'esperienza di Marco, un nostro cliente ![]() Giugno Mi telefona Marco, cliente affezionato da anni e proprietario di un piccolo trilocale in periferia dal quale cerca di ricavare un reddito. Qualche anno prima avevo trovato per Marco e sua moglie (che molte ore al giorno si dedica all’assistenza della madre anziana), un inquilino molto serio, un ragazzo dello Sri Lanka con la famiglia, che ha sempre pagato con puntualità l’affitto. L'inquilino, in questi mesi, non riesce a sostenere le spese dell'affitto: "faccio il barista part time in un bar del centro, ma in realtà lavoro moltissime ore pagate fuori busta. Con la chiusura per il Covid, sono stato messo in Cassa Integrazione, che però è basata sulla busta paga, quindi percepisco soltanto 300/400 euro al mese" Marco mi chiede un consiglio su cosa fare, visto che negli anni precedenti l'inquilino si è sempre comportato bene, gli suggerisco di aspettare e concedere una dilazione nei tempi di pagamenti. Dopo mesi di chiusura però, alla riapertura, a luglio, agosto e settembre i clienti sono diminuiti e gli incassi del bar purtroppo vanno male. Ciò che ne consegue è un vero e proprio domino, un effetto “cascata” di cui avremmo volentieri fatto a meno. Il gestore del bar in questo modo non riesce a pagare le spese, chiede al proprietario delle mura una revisione del prezzo di locazione, che però gli viene negata ed è così costretto a chiudere l’attività commerciale. L’inquilino di Marco rimane senza lavoro e non riesce a pagare l’affitto, e il mio cliente resta senza un incasso da locazione e non può eseguire lo sfratto (congelato in questi mesi). Risultato? Per far quadrare i conti decide di cercare un lavoro alla moglie, portando la suocera a vivere con loro per non negarle l’assistenza di cui ha bisogno, tra mille sacrifici di tutti. I commenti sono chiusi.
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Gennaio 2021
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